Il sistema politico italiano e’ in fase di scomposizione. Unico fuori dai giochi, il popolo italiano sempre piu’ allo stremo.

È un momento politico di resa dei conti in tutti gli schieramenti ed a tutti i livelli. I Partiti di tutte le longitudini vivono un momento di “cambio pelle” del quale non è esente nemmeno il civismo.

Il centrosinistra è in fase di scomposizione e ricomposizione. A tenere alta l’attenzione fra gli ex compagni  è il rapporto fra Partito Democratico  ed Articolo 1 con le continue emorragie a orologeria –  dei secondi, a svantaggio dei primi. Nomi noti della sinistra più rappresentativa che dagli anni novanta ad oggi vanno via irritati, spesso mortificati, altre volte sconfitti, dal pagliaccio politico fiorentino che dalla “rottamazione” è passato al trasversalismo “renzusconiano” – ossia – quell’alleanza con  il “nemico n°1”, Silvio Berlusconi ancora perdura.

Erano partiti da una “rottamazione” sono finiti al riposizionamento del partito in un’ area riformista liberale e destrorsa.

Poi c’è la doppia partita fra “renziani” d’Italia ed “emiliani” di Puglia.

Se in campo nazionale non c’è storia e Renzi controlla il partito, in Puglia l’asse Michele EmilianoLoredana Capone (la donna che non viene mai eletta e puntualmente rafforza e consolida il suo strapotere politico ed oppressivo) non lascia spazio di manovra ai renziani. Uno spregiudicato Sindaco-Governatore che non disdegna alleanze e non guarda ad ideologie, spadroneggia nella sua logica che è prendere tutto, ovunque. Lo sanno molto bene i piddini neretini, sempre più rossi di rabbia e umiliati dall’ex magistrato barese, relegati ai margini dell’inconsistenza politica, costretti a mere e vetuste battaglie ideologiche.

Non mancano spaccature nemmeno fra i puritani del “Movimento 5 Stelle”. Ironizza Valente: “spaccature nel M5S? No, a Lecce due persone fanno coppia e tre un meetup. Solo io, i parlamentari ed i consiglieri regionali possiamo rappresentare il movimento 5 stelle, i meetup no. Presto una sede ufficiale a Lecce e Manzo e Mazigliano solo due ex candidati al consiglio comunale”. Sbeffeggiando una base molto delusa ed irritata dai giochi politici dei capi sempre più simili ai comportanenti della politica politicante dei partiti.

A Nardò non tira buona aria fra “vecchi” sostenitori dell’ultra politica e nuovi fidatissimi melloniani del cerchio magico. Mellone non va tanto per il sottile ed ha abolito il romantico sentimentalismo delle origini. Se un uomo non tiene il passo, anche un veterano può essere immolato sul tavolo dove la clessidra scorre impietosa. Il Sindaco di Andare Oltre sa’ che in cinque anni deve dare risposte alla Città perché al secondo turno non ci saranno gli incidenti della storia che gli hanno permesso di indossare la fascia tricolore alle ultime amministrative neretine. Alle prossime elezioni a Nardo’ si combatterà contro un mondo nemico,  il futuro dell’attuale Sindaco dipende da una vittoria dove nascerà un astro o da una sconfitta che sancira’ il passaggio di una stella Cometa.

Il centro destra. Il primo a sbattere la porta in maniera decisa ed inevitabile è stato il Presidente del Consiglio Comunale di Novoli Giovanni De Luca dall’esecutivo provinciale di Fratelli d’Italia. L’approdo della componente “rautiana” nel partito della Meloni avvenne con “l‘Officina per l’Italia” progetto nazionale poi naufragato, con relativo tentativo di ricompattare l’area post Alleanza Nazionale e post PdL anche in vista delle elezioni europee.

Dopo un iniziale momento di entusiasmo, ai “rautiani” vengono negati gli accordi politici assunti durante la riunione all’interno del I° Congresso Nazionale della neo istituita formazione. De Luca viene designato sesto dirigente nazionale, posizione mai ratificata dal Congresso per lo stop del coordinatore regionale.  “Non ne facciamo una questione di visibilità, ma di rispetto per chi viene da una storia diversa da quella di Alleanza Nazionale -ebbe modo di affermare De Luca che concluse: restiamo a disposizione del partito”. Rapporti che si aggravarono con  l’ingresso in Fdi della Senatrice Adriana Poli Bortone ed uno strascico di accuse e polemiche contro i vertici territoriali da parte di quest’ultima. A seguito della mancata indicazione a candidata pugliese in vista delle elezioni regionali, la senatrice abbandonò la destra di FdI per correre in nome e per conto di Forza Italia.

Lapidario De Luca: “noi ve lo avevamo detto”.

Lo strascico delle elezioni regionali, sino alla sonora sconfitta delle amministrative di Lecce Città, una escalation di errori e fallimenti causati da una classe dirigente regionale miope ed incapace; ha convinto i rautiani a sbattere la porta di FDI ed avviare per primi un progetto alternativo al vecchio e logoro centrodestra.

Poi la crisi in Direzione Italia, già anticipata anzi tempo da “TERZA VIA” con numerosi articoli che annunciavano l’implosione dell’inutile macchina da guerra fittiana. Sempre prepotente quanto sconfitta.

Ora la lite e la spaccatura in Forza Italia. Un inizio di giro di valzer che culminerà con il commissariamento del partito in Puglia, appena Luigi Vitali avrà portato a compimento il disegno Berlusconiani: azzerare Fitto e disintegrare i fittiani. Progetto quasi concluso. I primi deboli ed arrivisti trattano già la propria posizione ma in realtà sono già “politicamente” segnati. I vili, i vigliacchi, sono sempre i primi a far crollare le roccaforti, aprendo una falla organizzativa e permettendo ai nemici la facile conquista.

Il paradosso è che questi sono stupidi quanto funzionali alle esigenze di Fitto che sa bene di non poter salvare tutto l’esercito e sta permettendo fra diserzioni,  suicidi politici  e tradimenti, una cernita naturale: ridimensionare l’esercito per salvare la truppa attraverso una piccola scialuppa che lo traghettera’ nella prossima legislatura.

Quale è l’obiettivo di Fitto?

Sapendo di poter contare sulla sua vera e meravigliosa arma che altri non hanno, l’età, oggi il leader magliese deve solo “passare la nottata”.

Sul suo foglio di viaggio sta annotando nomi e cognomi di amici e nemici. Da buon elefante circondato da dinosauri che presto si estingueranno, volenti o nolenti, sia perché gli spazi della politica si restringono sempre di più, sia perché non si vince “contro il generale tempo”, Raffaele ha da percorrere diverse vie. Ma non può portare tutti con se’.

Da qui alle politiche, sino alle europee, gli ex centristi della Margherita, insieme con i centristi di Forza Italia dovranno trovare il modo di confluire nel PPE, poco importa se Caronte sarà Renzi o Gentiloni. O nessuno dei due. I referenti dei repubblicani ameriamericani troveranno sempre un “asso nella manica”.

Poi ci sono i democratici. Gli amici di Veltroni che non riusciranno a tenere unito il Partito Democratico. “Yes, We can” è solo un lontano ricordo.  Massimo D’Alema invece tratta le varie posizioni nel PSE. A questo serve Art. 1, in Italia sarà anche in affanno ma in Europa è ancora forte ed il posto scippatogli dalla Mogherini, al leader “maximo” non va’ proprio giù.  Berlusconi deve solo decidere il momento di staccare la spina ai suoi vecchi badanti e lanciare verso il futuro, in una logica di tutela anche dei suoi interessi planetari, un nuovo corso, persone capaci di garantire equilibrio sia agli Stati Uniti che alla Russia dell’amico Putin da un governo di centro destra, stante l’attuale inaffidabilità di questo centro sinistra.

Fuori dai giochi i partiti che fanno riferimento alla destra “sovranista”. Contro l’Euro ma in Europa. Contro il Ceta ma liberali. Sovranisti ma europeisti insomma, confusi,  marginali e poco incisivi, chiassosi quanto folkloristici.

Spiazzati dall’epilogo di Marine Le Per in Francia che ha dimostrato due limiti: uno il più grosso consiste nella prova provata che non basta il solo populismo nazionalista per contrastare le politiche del Nuovo Ordine Mondiale. Due, che in Europa c’è un enorme vuoto a destra. Incolmabile a tal punto da farne “impresentabili”, le destre nazionali prive di un progetto, di un comune punto di riferimento, di una strategia e di una visione condivisa che guardi al futuro più che al passato e metta insieme un grande gruppo parlamentare al parlamento europeo.

È un momento di grande confusione. È un momento durante il quale il Nuovo Ordine Mondiale avanza ed i popoli indietreggiano. È il momento delle nostre analisi, della nostra visione che va rafforzata e che va inserita in un percorso virtuoso. Un percorso innovativo e rivoluzionario.

Precedente Giovanni De Luca, Consigliere dell'Unione dei Comuni del Nord Salento incontra Ferrovie del Sud Est. Massimo impegno per consentire un avvio di anno tranquillo. Successivo Nuova Legge Regionale in materia di Xylella. Giovanni De Luca: non e' solo materia politica ma di tribunale internazionale per crimini contro la natura. In atto una catastrofe ambientale.